Le esplorazioni antiche e recenti della Grotta di Bossea, la sua progressiva conoscenza, le documentazioni topografiche e la valorizzazione scientifica del sistema carsico, fino ad arrivare all‘utilizzazione turistica della cavità, con le conseguenti ricadute sul territorio. 

Saranno questi i temi affrontati nel convegno nazionale “Bicentenario della Grotta di Bossea. Duecentesimo anniversario della prima presenza antropica documentata nella Grotta di Bossea”, in programma a Frabosa Soprana (CN) il 9 e il 10 luglio 2016. Parteciperanno un centinaio tra studiosi, ricercatori, docenti e appassionati, tra i quali i rappresentanti della Società speleologica italiana, del Comitato scientifico centrale e della Commissione centrale speleologia del CAI.

Il Laboratorio carsologico sotterraneo di Bossea (gestito da CAI Cuneo e Comitato scientifico centrale CAI) e l’Associazione Alto Corsaglia hanno ritenuto opportuno l’organizzazione di questo appuntamento dopo il rinvenimento di un gruppo di firme a matita copiativa su una parete rocciosa del Laboratorio Biologico. Una scoperta che ha retrodatato al 27 luglio 1816 la data del primo ingresso dell’uomo nella Grotta di Bossea ad oggi accertato (prima si riteneva come anno del primo ingresso il 1850).

Bossea costituisce non solo la prima grotta attrezzata per la visita turistica in Italia, con l’apertura al pubblico nell’anno 1874, ma anche una delle prime sedi dello studio dell’ambiente sotterraneo nel nostro paese.

Sabato 9 luglio sono in programma nella sala convegni del Comune i lavori del convegno che prevederelazioni a carattere storico e scientifico, con visione rivolta sia all’importante passato, sia alle promettenti prospettive del presente e del futuro.
La domenica mattina avranno luogo le visite della Grotta di Bossea e del Laboratorio sotterraneo.