Le celebri carote del Fucino, regione fertile dell’Abruzzo, potranno presto fregiarsi del marchio comunitario Igp, cioè Indicazione geografica protetta.

Dopo anni di trattative è stato infatti raggiunto un significativo risultato per l’agricoltura del Fucino, ossia la modifica del disciplinare di produzione per consentire ai produttori della carota una certificazione più agevole. Un folto gruppo di produttori, di studenti dell’istituto Tecnico Agrario e di componenti del Comitato promotore ha partecipato, insieme all’assessore regionale Mauro Febbo e ai funzionari ministeriali, alla riunione di pubblico accertamento convocata dal ministero delle Politiche agricole per la modifica del disciplinare nella sala convegni del Crab (Consorzio di ricerche associato alle biotecnologie) di Avezzano (L’Aquila).

Al termine della riunione è stata espressa diffusa soddisfazione per il risultato raggiunto in quanto la carota si avvia ad un’ulteriore maggiore riconoscibilità a livello nazionale. La modifica del disciplinare riguarda gli articoli 2 e 7 che interessano varietà, caratteristiche e proprietà fisiche per il primo e controlli e vigilanza per il secondo. Si era resa necessaria a causa degli elevati parametri analitici raggiungibili dai produttori mediante l’utilizzo di tecniche di coltivazione non ordinarie.

Nella campagna di commercializzazione del 2011 sono stati certificati dall’organismo indipendente riconosciuto dal ministero, informa una nota, circa diecimila quintali di carote a fronte di una produzione complessiva di circa 1,6 milioni di quintali.

Con l’attuale modifica al disciplinare sarà sicuramente una più ampia parte dei produttori agricoli del nostro territorio a poter ottenere il marchio Igp, ma molto dovrà essere ancora fatto per valorizzare l’eccellenza locale.