In un momento storico complicato, ecco la buona notizia che rasserena, per quanto possibile, gli animi. 

La crisi, almeno quella in campo agroalimentare, è oramai alle spalle. Nel 2014, dopo ben sei anni di segno negativo, la caduta dei consumi alimentari degli italiani si è arrestata: 215 miliardi di euro di acquisti alimentari (+0,0%). Risultato buono anche per la produzione dell’agroindustria (+0,6%) e l’export (+3,1), Il 2015 si annuncia- spiega Federalimentare – con il segno positivo per l’industria di settore.

E le aspettativa per l’anno in corso sono ancora più positive perchè c’è il formidabile traino dell’Expo di Milano. Il presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia invita a sostenere adeguatamente la ripresa, poichè il momento contingente vive una fase espansiva grazie al calo dell’euro e del prezzo del greggio; inoltre il contesto vede anche il miglioramento del credito per le famiglie e anche, parzialmente, per le imprese.

Secondo gli industriali occorre ” frenare il progressivo carico fiscale che pesa sul comparto. Bisogna bloccare misure autopunitive come l’aumento progressivo dell’Iva (3,5 punti nei prossimi tre anni) che affosserebbe i consumi. I nuovi aumenti delle accise su birra e superalcolici dal primo gennaio e le proposte di fughe normative in avanti rispetto alla legislazione Ue non ci hanno fatto iniziare l’anno con serenita’”.