Il Corpo forestale del Friuli-Venezia Giulia ha distrutto 100 metri quadrati di mais ogm seminato da Giorgio Fidenato a Mereto di Tomba (Udine). Ma non è riuscito a fare lo stesso nell’altro campo a Colloredo di Monte Albano.

Gli agenti sono intervenuti per applicare il decreto regionale numero 5 del 28 marzo scorso che vieta per un anno la coltivazione di mais geneticamente modificato in attesa di definire con chiarezza il quadro normativo. Fidenato, diventato il simbolo dei coltivatori pro-ogm, ovviamente non è stato d’accordo con la decisone presa. Ed ha sfidato nuovamente le istituzioni: «La legge regionale non è conforme alle direttive europee, pertanto è illegittima. Non vorrei che la Procura sprecasse altro tempo e soldi pubblici per fare un lavoro inutile. Non si può vietare questa coltivazione. Anziché reprimere questa sperimentazione unica a livello europeo, vengano a toccare con mano i risultati da cui emerge che non c’è nessun rischio».