Gli italiani si confermano conservatori nei gusti e nelle tradizioni, dimostrando di non voler cambiare le proprie abitudini, soprattutto a tavola.

Il fascino del Made in Italy resta infatti principe nei gusti dei cittadini del Bel Paese, tanto che il 70%, sia a casa che in pausa pranzo, si fida esclusivamente della qualità dei prodotti 100% italiani: a confermarlo uno studio effettuato dall’Istituto Ixè in collaborazione con il Gruppo Elior, leader in Italia nella ristorazione collettiva, che ha intervistato, per la prima volta, i responsabili* di 10 milioni di pasti all’anno e ha indagato in contemporanea un campione rappresentativo della popolazione dello Stivale.

La certificazione Made in Italy, che l’Istituto per la Tutela dei Produttori Italiani rilascia, viene effettuata in linea con i parametri previsti dalla normativa italiana vigente secondo la legge nr. 166 articolo 16 del 20 novembre 2009. Un sinonimo di garanzia avvalorato dai dati raccolti dall’Istituto Ixè nei confronti dei sapori diversi da quelli del Bel Paese: l’84% degli italiani, infatti, non si fida della qualità dei prodotti etnici utilizzati per realizzare piatti lontani dal gusto tipico della tradizione. A confermare questi numeri è l’analisi degli Chef Elior, dai quali si scopre come nella ristorazione collettiva solo il 9% dei clienti gradisce pietanze che si allontanano dal Made in Italy o valicano i confini dello Stivale.

Una tendenza avvalorata dal prepotente ritorno della dieta mediterranea non solo a casa, ma anche all’interno della ristorazione collettiva. Secondo l’Istituto Ixè, infatti, sono più della metà, il 55%, gli italiani che affermano di seguire e conoscere bene i principi della dieta mediterranea e gli chef segnalano che una percentuale analoga la ricerca anche durante il pranzo in azienda.

Salute e benessere dell’organismo sono due temi che sempre più italiani pretendono dalla ristorazione collettiva: il 53% infatti ritiene che la dieta mediterranea abbia effetti positivi sul sistema cardiocircolatorio e cardiovascolare, il 46% sulla longevità, il 37% sulla capacità di controllo del peso e il 31% sulla riduzione dell’incidenza di tumori.

Per questo la ristorazione collettiva pone l’attenzione su uno degli elementi cardine della        stessa dieta, ovvero la varietà dei menù, apprezzata dai clienti e grazie alla quale è possibile rilevare un consistente aumento dei consumi di prodotti più sani e leggeri: cresce infatti la richiesta di cereali, legumi e pesce, il 79% degli chef Elior rileva la crescita dei primi due e il 62% per il terzo, mentre cala, a detta del 35% degli chef la carne e per l’82% il burro.

Tra gli elementi garanti della salubrità di una pietanza rientrano pienamente le materie prime 100% italiane, di cui si fida il 69% degli italiani, spesso coniugate alla territorialità e alla stagionalità (L’85% degli chef intervistati offre infatti pietanze con ingredienti di stagione e avvalorati dall’80% dei clienti). Dall’analisi degli Chef Ambassador Elior si scopre anche che i consumatori del Bel Paese sono sempre più consapevoli dell’importanza per esempio dell’olio extravergine d’oliva: l’82%, infatti, presta grande attenzione al tipo di olio da utilizzare per condire gli alimenti.

“A tutti piace mangiare cose buone, ma sempre più italiani hanno capito che la salute passa per il piatto – afferma Margherita Sartorio Co Founder e CEO Istituto Ixè -. Al ristorante, occasionalmente, si può derogare da questa regola, ma nella ristorazione collettiva, così come a casa, la salubrità della cucina è importante e allo stesso tempo assume una notevole importanza anche la leggerezza del piatto. L’importanza della qualità delle materie prime è ormai riconosciuta, ma è fondamentale un altro ingrediente del pasto: il clima che si respira nel locale, l’ambiente, l’accoglienza e la qualità del servizio”.

Per promuovere la dieta mediterranea, la ristorazione organizzata – lo sostiene il 68% dei cuochi Elior – deve impegnarsi in prima linea per diffondere l’educazione alimentare all’interno di ogni tipo di struttura, di lavoro, scolastica o sanitaria, abbinata a una continua diversificazione dei menù optando maggiormente per prodotti di origine vegetale.

“Oggi non è più possibile pensare di modificare le abitudini alimentari solo attraverso un trattamento individuale, ma è necessario attivare azioni di comunità per migliorare l’alimentazione. Per questo la dieta mediterranea si propone come uno strumento efficace per la prevenzione e la gestione di numerose malattie – sottolinea la Dott.ssa Maria Luisa Amerio, Medico Chirurgo, specialista in Scienza dell’Alimentazione e collaboratrice dell’Università di Scienza Gastronomiche di Pollenzo -. Una scelta necessaria che porterà benefici sia legati al benessere del singolo, prevenendo alcune patologie croniche come diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari, sia alla collettività, con una maggiore sostenibilità della spesa sanitaria”.

Per Elior promuovere i piatti della dieta mediterranea all’interno della ristorazione collettiva rappresenta una scelta responsabile e una partecipazione attiva alla diffusione della cultura del buon cibo e della sana alimentazione.

“La dieta mediterranea è un caposaldo dell’alimentazione italiana, è richiesta e amata dai nostri consumatori e si conferma alla base della nostra politica nutrizionale – spiega Rosario Ambrosino Amministratore Delegato di Elior -. I nostri menù sono realizzati sugli standard della dieta mediterranea, rispettando la tradizione ma in modo innovativo; in più sono legati al territorio, mantenendo inalterata la qualità delle materie prime e garantendo salubrità e leggerezza. Tutto questo è ciò che promuove la nuova ristorazione collettiva, una responsabilità che sentiamo profondamente nostra”.

*Composizione del campione:

Genere: Uomo 88%, Donna 12%

Fascia d’età 25-34 anni 15%, 30-44 anni 27%, 45-54 anni 46%, 55-64 anni 12%

Tipologia di attività: struttura scolastica 18%, struttura socio-sanitaria 15%, struttura aziendale 67%