Dopo numerosi solleciti Italia Nostra torna a chiedere alla Regione Calabria di mettere in atto misure urgenti per la tutela della costa di Praia a Mare, uno dei litorali più suggestivi della Calabria per bellezza del paesaggio e per ricchezza della biodiversità, minacciato dal degrado dell’inquinamento provocato dall’intensa frequentazione delle imbarcazioni a motore.

A rischio, in particolare, sono le due aree protette (SIC – Siti di Importanza Comunitaria) isola di Dino e fondali marini isola di Dino – Capo Scalea. Il fascino straordinario della grotta Azzurra e della grotta del Leone genera un transito continuo di barche, barconi e natanti a motori con conseguenti esalazioni e perdita di idrocarburi che provocano inquinamento delle acque ed effetti tossici dovuti alla presenza di sostanze chimiche che entrano a far parte della catena alimentare.

Per Italia Nostra la Regione Calabria, attraverso finanziamenti ad hoc, deve incentivare l’utilizzo di imbarcazioni elettriche e rivedere il flusso di visite alle grotte regolando il numero degli ingressi sulla base della sensibilità degli ecosistemi, permettendo l’ingresso solo a imbarcazioni elettriche o a remi, così come avviene nella grotta Azzurra a Capri o in quella dello Smeraldo sulla Costa Amalfitana.

Inoltre è possibile collocare gli ancoraggi in aree non coperte da vegetazione (Erbari di Posidonie, classificati come habitat prioritari, oggi in stato di forte regressione), così come è possibile indicare modalità virtuose per il comportamento dei balneanti. Per risolvere questa incompatibilità tra usi e gestione è necessaria un’azione di pianificazione e di risoluzione delle problematiche. Per le sue caratteristiche ambientali l’area di Praia a Mare è stata riconosciuta dall’Europa meritevole di conservazione (Direttiva Habitat 43/92/CEE) tramite l’istituzione di due SIC, uno relativo ai Fondali marini dell’isola Dino – Capo Scalea (IT9310035 Fondali dell’Isola di Dino) e l’altro all’isola stessa (IT9310034 Isola di Dino).