La Commissione europea ha approvato la restrizione dell’uso di tre pesticidi appartenenti alla famiglia dei neonicotinoidi.
Tali pesticidi (clotianidin, imidacloprid e tiametoxam) sono stati identificati come “dannosi per la popolazione delle api in Europa“. La restrizione entrera’ in vigore a partire dal primo dicembre “e sara’ riesaminata al piu’ tardi entro due anni”.

Essa si incentra sui pesticidi utilizzati nel trattamento delle piante e dei cereali che attirano le api e gli impollinatori. Cosi’ la Commissione in una nota. Il provvedimento adottato oggi “mantiene tale impegno e segna un altro passo importante verso un futuro piu’ sicuro per le nostre api, che svolgono due ruoli fondamentali: non solo la produzione di miele, ma soprattutto l’impollinazione– commenta Tonio Borg, commissario europeo per la salute e politica dei consumatori- circa l’80% di tutta l’impollinazione e’ dovuto all’attivita’ delle api, che e’ naturale e gratuita”.

Gli Stati membri, quindi, “devono revocare o modificare le autorizzazioni esistenti entro il 30 settembre 2013 in modo da rispettare le restrizioni dell’Ue e possono consentire l’uso delle scorte esistenti al piu’ tardi fino al 30 novembre- spiega la nota- le autorita’ nazionali hanno la responsabilita’ di garantire che le restrizioni vengano applicate correttamente”.

Cio’ detto, “non appena saranno disponibili ulteriori informazioni, e al massimo entro due anni”, la Commissione riesaminera’ la restrizione “per tener conto degli sviluppi scientifici e tecnici“.

Il provvedimento fa parte della strategia generale della Commissione per combattere il declino delle popolazioni di api dell’Europa. Dopo la pubblicazione nel 2010 della strategia della Commissione relativa alla salute delle api varie azioni sono state adottate o sono in corso di realizzazione, come: “la designazione di un laboratorio di riferimento dell’Ue per la salute delle api; l’aumento del cofinanziamento dell’Ue per programmi apicoli nazionali, il cofinanziamento agli studi di sorveglianza in 17 Stati membri volontari (nel 2012 sono stati assegnati 3,3 milioni di euro) e la realizzazione di programmi di ricerca dell’Ue come Beedoc e Step, che analizzano gli aspetti multifattoriali ai quali puo’ essere attribuito il declino delle api in Europa”.